COMUNICATO STAMPA DI SINTESI DELLA LETTERA SULL’APPRODO DI FALARIDE INVIATA DA BONO AL SINDACO DI AVOLA

FALARIDE OVVERO L’ASSASSINIO QUASI PERFETTO DEL PORTO DI AVOLA,
L’on. Nicola Bono è ritornato alla carica sulla mancata realizzazione del porto turisticopeschereccio
di Avola, con una lettera al sindaco Luca Cannata a cui ha contestato di non avere
onorato il solenne impegno assunto pubblicamente lo scorso 26 settembre 2016 di sostenere ogni
tipo di intervento e atto amministrativo per la realizzazione del porto. Segue una sintesi della lettera:
“Malgrado fossero passati già oltre cinque mesi senza alcuna apparente attività da parte della sua
amministrazione in merito al Porto, avrei continuato fiduciosamente ad aspettare ancora che, senza
sollecitazioni, lei mantenesse l’impegno, se non che, inattesa, è arrivata la notizia della
presentazione di una richiesta da parte della sua amministrazione per l’utilizzo dei fondi UE per la
realizzazione dell’approdo di contrada Falaride, la cui unica motivazione sembrerebbe la sua
volontà di non realizzare alcun porto nella nostra città.
Infatti è arcinoto che per costruire qualsiasi porto, approdo o struttura utile alla nautica occorre un
piano regolatore apposito, senza il quale l’opera non può essere realizzata. E quindi appare ancora
più incomprensibile che, alla luce dell’esperienza e dei dieci anni finora sprecati dopo
l’aggiudicazione alla Cappa s.r.l. dei lavori del porto, per la sua amministrazione non sia chiaro che
l’unico porto turistico-peschereccio realizzabile ad Avola è quello di Contrada Marina, perché è
dotato dal 2004 di piano regolatore.
Ecco perché mi vedo costretto a porle alcune domande:
– Perché davanti all’unica strada possibile per la realizzazione di un’opera di questa portata, la sua
amministrazione invece continui a perdere tempo e investa risorse per la realizzazione di un
approdo che, a parte l’oggettiva modestia, mai potrà essere finanziato e tanto meno realizzato?
– Come giustifica la palese contraddizione tra l’opera prevista nel Piano triennale dei lavori pubblici
del Comune relativa alla “realizzazione di un porticciolo in C.da Falaride” dell’importo di 1.600.000
euro e quindi di un’opera nuova, rispetto all’opera citata nella delibera di giunta municipale n. 23,
del 13 febbraio 2017, con la quale è stato approvato il “progetto di fattibilità tecnico-economica per
“la riqualificazione di un riparo per la pesca in contrada Falaride in Avola”, per l’importo di €
2.112.370, e quindi di interventi su un’opera esistente, ma non inserita nel Piano triennale?
– Se le è chiaro che la delibera n. 23, costituisce un pasticcio amministrativo di proporzioni
gigantesche perché non solo sbaglia clamorosamente il riferimento alla normativa invocata, ma
soprattutto al suo contenuto, in quanto nessuna delle tre ipotesi previste per l’accesso al
finanziamento sono aderenti alla fattispecie dell’approdo di Falaride?
Quindi l’enfatizzato impegno a favore della marineria avolese rischia di essere del tutto vanificato
perché l’opera è semplicemente inattuabile, oltre che per le incongruenze e i palesi impedimenti
giuridici, anche per l’evidente sproporzione della somma richiesta pari al 40% dello stanziamento.
In effetti l’irrealizzabile ipotesi Falaride ha piuttosto il sapore dello “specchietto per le allodole”,
essendo al contrario la scusa per eseguire “l’assassinio quasi perfetto del progetto del Porto
turistico-peschereccio”, confermando i dubbi di quella parte della città che pensa che l’opera di
contrada marina non sia mai stata nella reale volontà della sua amministrazione, interessata
probabilmente ad altri usi dell’area e costituisca una strategia di natura meramente propagandistica
per le imminenti elezioni, nei confronti di una categoria come la marineria di Avola, che invece
continuerà ad essere delusa nelle aspettative di ottenere lo strumento fondamentale per il suo lavoro.
E invece Avola e non solo la marineria, ha disperato bisogno proprio del Porto Turisticopeschereccio
e dei suoi 700 posti barca, capaci di gemmare non meno di 1750 posti di lavoro nel
diretto e nell’indotto, essendo nota la proporzione di 2,5 posti di lavoro per ogni posto barca, per
dare ristoro stabile e duraturo all’occupazione dei cittadini avolesi.
Ecco perché signor Sindaco” ha concluso l’On. Bono “ la invito a una serena riflessione sulla
vicenda e a una conseguente assunzione di responsabilità, per far sì che prima delle elezioni possa
essere pubblicato nei modi di legge il bando per l’avvio della selezione di soggetti interessati alla
realizzazione del porto turistico peschereccio di Avola, con il ricorso a capitale privato, in modo
che, chiunque vinca la competizione per il governo della città per i prossimi cinque anni, abbia tale
obiettivo strategico già avviato e ne risponda per la sua realizzazione”.
Per la lettura integrale della lettera guardare l’articolo precedente.

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