Le anomalie della sanità Siciliana e Musumeci concentrato solo sulla sua candidatura

Seconda puntata sulla Sanità Siciliana.
Dopo il post del 18 gennaio, i report degli ultimi giorni presentano una situazione ancora più inquietante.
Segue il mio commento aggiornato ad oggi:
Le anomalie della Sanità Siciliana e Musumeci concentrato solo sulla sua ricandidatura.
di Nicola Bono
Tutta la concentrazione di Musumeci è dedicata alla sua ricandidatura, che giorno dopo giorno appare sempre più lontana, almeno da parte del centrodestra siciliano che lo ha abbondantemente sfiduciato e umiliato. Il rischio maggiore che corre Musumeci, non è tanto la mancata ricandidatura, che allo stato sembra quasi del tutto volatilizzata, ma un danno irreversibile alla sua reputazione. Perché, se risultasse vera la notizia di oggi sulla stampa, che ha chiesto le dimissioni in bianco ai suoi assessori, sarebbe la conferma di avere adottato, dopo anni di battaglie politiche e morali, le peggiori pratiche della famigerata “prima Repubblica”, che umiliano la democrazia e la dignità stessa della politica, oltre ad essere chiaramente anticostituzionali. Ma, cosa ancora più grave, è badare solo ai propri interessi e non alle pratiche di governo. E’ infatti intollerabile il silenzio sulla gestione delle vittime del covid-19, sia in merito agli scandalosi errori giornalieri da mesi praticati sui conteggi dei defunti, sia soprattutto in merito alla doverosa verifica del rapporto contagiati-deceduti, che sembra penalizzare incomprensibilmente i Siciliani, rispetto ai dati del resto del Paese. Tre giorni fa ho già pubblicato in merito, ma i risultati delle ultime giornate appaiono ancora più gravi e sconvolgenti, e confermano i dubbi su una anomalia siciliana che il governo regionale ignora o occulta. Nel precedente intervento, ho commentato il periodo dal 24 dicembre 2021 al 16 gennaio, rilevando come la gestione dei deceduti, con continue aggiunte di decessi anche fino due settimane precedenti, non consentano di dare un quadro corretto e trasparente ai cittadini per capire l’andamento della pandemia, ma soprattutto rendono difficile anche agli operatori lo studio delle proiezioni dell’infezione virale, impedendo di comprendere, soprattutto, il dato più importante e delicato e cioè se la Sicilia sia o meno in un rapporto corretto di vittime da covid-19 con il resto del Paese e del mondo. Già nel precedente intervento ho portato elementi che sembrano evidenziare un disallineamento della Sicilia in merito al rapporto tra numero di infetti e numero di decessi rispetto al resto del Paese. Ma i dati degli ultimi giorni appaiono ancora più inquietanti. Infatti il 15 gennaio risultava nel report iniziale un carico di ben 66 vittime, il valore più alto in assoluto dall’inizio della pandemia, ma genericamente riguardante i giorni precedenti, tra cui 22 decessi del 13 gennaio, ma comunque facendo classificare la Sicilia, con 9.292 contagiati, al 9° posto per contagi e al 2° per decessi, dopo la Lombardia, che di contagiati ne aveva però 33.249. Il 16 gennaio inizialmente veniva dichiarata una sola vittima, ed un carico aggiuntivo di 36 decessi, sparsi in varie giornate, facendo classificare con 8.521 contagiati, la Sicilia all’8° posto per contagi e di nuovo al 2° per decessi, dopo la Lombardia con 25.773 contagi. Ma nei successivi report sono apparsi rilevanti numeri di decessi relativi a questi giorni e così sono stati attributi al 16 gennaio altri 27 decessi dal report del 18/1, ed altri 5 dal report del 19/1, che con l’unico decesso attribuito all’inizio, danno come risultato un totale di 33 decessi nel solo giorno 16 gennaio, sempre a fronte di 8.521 contagiati, che conferma il 2° posto in Italia per decessi. Ma come si spiega questo risultato? Come sono possibili questi numeri di decessi a fronte di contagi inferiori di molto a tante altre regioni stabilmente al di sotto dei decessi siciliani? Il governo se n’è accorto o è troppo impegnato a sostenere Musumeci nel suo patetico tentativo di rielezione? O di fatto tenta di eludere l’argomento per distogliere altrove l’attenzione dei siciliani? Ma non è, purtroppo l’anomalia di un giorno a se stante. Il 17 gennaio, infatti, viene dichiarato un solo decesso, più 22 distribuiti nei giorni precedenti. Ma ecco che il giorno dopo il report attribuisce 23 decessi alla data del 17 gennaio, ed il giorno successivo altri 22, per un totale di 46 decessi, che a fronte di 4.037 contagi, costituiscono una evidente ulteriore inquietante anomalia. La stessa situazione il 18 gennaio, giorno nel quale i decessi sono appena 2, ma con l’aggiunta di ben altri 70 dei giorni precedenti, che costituisce un ulteriore record di mortalità dall’inizio della pandemia in Sicilia. In questa giornata la Sicilia ha conquistato la vetta in Italia dei decessi, malgrado il 9° posto nella classifica dei contagi, con 8.606 contagiati, a fronte di regioni italiane con il quadruplo e il quintuplo di persone contagiate. Infine, ieri 19 gennaio, il report ha riportato 43 decessi, di cui due attribuiti alla giornata e 41 relativi ai giorni precedenti, ed in particolare 14 al 18 gennaio, classificando la Sicilia ancora una volta al 2° posto per decessi a fronte di 8.133 contagiati. E’ più che evidente che i conti non tornano e che la Sicilia sconti una mortalità incomprensibilmente più alta rispetto alla media nazionale, che va assolutamente chiarita e spiegata e, soprattutto, affrontata nel superiore interesse della collettività siciliana, che ha il diritto di essere tutelata.
Ma la principale esigenza è il dovere di trasparenza da parte delle autorità regionali, e di controllo da parte delle autorità nazionali, perché sin dalla famosa “spalmatura dei decessi” che portò alle dimissioni dell’assessore Razza, si assiste impotenti in Sicilia a questo osceno scandalo di giornalieri incomprensibili errori nei conteggi dei decessi, che alla luce anche di evidenti anomalie con il resto d’Italia, non sono più tollerabili e i cui responsabili devono essere individuati e puniti celermente, perché l’opinione pubblica siciliana ha il diritto di sapere la verità e le autorità nazionali e regionali il dovere di eliminare alla radice queste gravissime disfunzioni.

Potrebbe anche interessarti...