SECONDA LETTERA AL SINDACO DI AVOLA SUL FUTURO DEL PORTO TURISTICO

ON.BONO: SECONDA LETTERA APERTA SUL PORTO AL SINDACO DI AVOLA
Egregio signor Sindaco,
mi scusi per il ritardo con cui riscontro la sua risposta, ma sono stato impegnato a chiarire che la
mia iniziativa sul porto non era uno squallido escamotage per promuovere una inesistente ipotesi di
mia candidatura a Sindaco, ma unicamente motivata da “senso civico”, che, come lei ben sa, è un
sentimento in base al quale un qualunque cittadino si interessa delle questioni della sua città senza
aspettarsi alcun tipo di ritorno, né vantaggi personali, avendo a cuore unicamente il bene comune.
Mi consenta innanzitutto di ringraziarla per la tempestività della risposta alla mia lettera aperta in
merito al futuro del porto turistico-peschereccio, un po’ meno per il contenuto della stessa, che
appare incongruente rispetto ai quesiti che le avevo rivolto e, soprattutto, nulla dice in relazione alle
iniziative per una veloce ripresa dell’impegno per la realizzazione della strategica opera.
Le avevo infatti rivolto i seguenti quesiti:
1) il motivo per il quale non è stata revocata molto tempo prima la domanda di concessione per la
realizzazione del Porto della FN Progettazioni Srl, considerato che per sei lunghi anni e otto
conferenze di servizio la stessa non era stata in grado di completare la documentazione a causa di
evidenti difficoltà economiche;
2) se era consapevole che l’enorme ritardo nella realizzazione del porto ha fatto perdere ai cittadini
Avolesi da ben 10 anni, circa 2300 posti di lavoro, la cui realizzazione avrebbe risolto il problema
della disoccupazione a due cifre che imperversa;
3) Per quale motivo dal 7 settembre, data di revoca della domanda di concessione alla FN
Progettazioni Srl da parte della conferenza dei servizi, non è stato assunto alcun atto amministrativo
che riprenda la procedura di realizzazione del porto;
4) se non intende procedere, in conformità al nuovo codice degli appalti, alla pubblicazione di un
nuovo avviso per l’avvio della procedura pubblica di affidamento della realizzazione dell’opera, con
il ricorso all’investimento di capitali privati;
5) se è consapevole che sulla questione sarebbe delittuoso perdere altro tempo.
A queste domande, lei ha risposto:
1) “l’amministrazione comunale ha preso atto della decisione della conferenza dei servizi, composta
da 18 enti”.
Da ciò si desume che il Comune di Avola, principale interessato alla realizzazione dell’opera e che
convocava la conferenza di servizi e l’ospitava, in sei anni si è limitato a prendere atto delle
decisioni degli altri diciassette enti e non ha mai sollevato obiezioni sui ripetuti e ingiustificati
rinvii, determinati dall’incapacità della società di produrre quanto specificatamente richiesto da
alcuni enti preposti ad esprimere il proprio parere sul progetto definitivo, quali il Genio Civile e
l’Assessorato regionale al Territorio ed all’Ambiente. Relazioni ed indagini del costo di alcune
decine di migliaia di euro, un’inezia a confronto delle decine di milioni di euro necessari per
realizzare l’intero investimento!
2) Nessun commento in ordine ai 2300 posti di lavoro negati alla città da 10 anni a causa della
mancata realizzazione del porto e cioè a partire dalla data di affidamento dell’opera all’A.T.I.
originariamente aggiudicataria, poi costretta a rinunciare.
3) Neanche su questo punto alcun risposta in ordine alle mancate iniziative dopo la revoca della
concessione del 7 settembre, limitandosi a ribadire che la sua amministrazione ha dimostrato di
credere allo sviluppo della città puntando sul mare e portando a prova di ciò le opere realizzate
come la riqualificazione del lungomare, l’avvio del depuratore e la riqualificazione del borgo
marinaro. Inoltre fa riferimento ad un’ulteriore progetto per la marineria avolese, relativo ad un
mero riparo per circa 40 imbarcazioni da pesca, tema ripreso con enfasi dalla stampa locale
mercoledì scorso. È evidente che, a parte il depuratore, peraltro finanziato ed avviato
dall’amministrazione Di Giovanni nel 2007 e finalmente entrato in funzione solo nel dicembre
2014, le altre opere citate appartengono al decoro urbano e non certo alle infrastrutture per lo
sviluppo. Il decoro urbano, e non solo nelle zone a mare, è importante per rendere gradevole una
città, ma non è di per sé capace di produrre sviluppo economico. Sono le infrastrutture strategiche a
fare la differenza ed il porto turistico-peschereccio è certamente una di queste. Basti guardare dove
è stato realizzato ed ai benefici all’economia che ha arrecato da Giarre, a Marina di Ragusa, a
Portorosa, lungo la costa ligure ed in Sardegna e così via dicendo dove, ovunque ci sono porti,
arriva il flusso della componente più ricca del turismo, e cioè appunto quella del diporto nautico e la
conseguente creazione di migliaia di posti di lavoro stabili e duraturi. La stessa piazzetta del borgo
marinaro, certamente carina di per sé, non si sa se pone o meno un problema di compatibilità con le
previsioni del vigente piano regolatore del porto, che ha oggettivamente la priorità nell’assetto
urbanistico dell’area. In merito, poi, all’accenno al “riparo per imbarcazioni da pesca” per il quale
l’amministrazione starebbe interessando il GAC dei Due Mari, la questione fa sorgere un’ulteriore
domanda e cioè: che bisogno ci sarebbe di un riparo in contrada Falaride in presenza del porto che,
non a caso, è stato concepito come turistico-peschereccio? Perché non completare l’intervento sul
braccio di molo esistente, già finanziato dal GAC, come recita la tabella posta in bella mostra sulla
banchina, ma rimasto inspiegabilmente incompiuto? È come dire ai pescatori di Avola che, invece
di una struttura moderna dotata di tutti i servizi quale luce, acqua, sorveglianza, forniture di pesca e
navigazione, bar e ristoranti, l’amministrazione prevede di ghettizzarli, in contrada Falaride, come
se fossero una categoria da non fare vedere ai turisti del diporto. Ovvero, è semplicemente un modo
per sottintendere che questa amministrazione ha già deciso di abbandonare definitivamente la
realizzazione del porto, perché magari vuole fare altro nell’area, e si limita a offrire un contentino,
nella vana speranza che ciò basti a rabbonire i pescatori professionisti della città.
4) anche su questo punto, pur ammettendo che si tratta di un’opera che può realizzarsi solo con
capitali privati, nulla risponde alla precisa richiesta se intenda avvalersi della procedura prevista dal
nuovo codice degli appalti mediante la pubblicazione di un avviso pubblico, per selezionare una
società che realizzi l’opera con capitali propri. Eppure sa bene che solo attraverso la pubblicazione
di un bando per una selezione pubblica di offerte per la realizzazione del porto è ovviamente
possibile riavviare la procedura, ed è proprio questo il punto che fa la differenza tra il senso della
mia domanda e la sostanza della sua risposta.
5) E siamo giunti al punto dirimente, da cui non si può prescindere e cioè la dimostrazione della
volontà dell’amministrazione, da lei diretta, di attuare il programma politico-amministrativo
presentato al momento della sua candidatura e approvato, con la sua elezione, dagli elettori, relativo
alla realizzazione del porto turistico-peschereccio, che si può avere unicamente con l’emanazione
immediata di un nuovo avviso pubblico, che renda nota la volontà della città di Avola di realizzare
questa fondamentale opera e metta in concorrenza i soggetti interessati del settore. In tal modo,
inoltre, potrà contemporaneamente rispondere anche all’ultimo quesito lasciato senza risposta e cioè
se è consapevole che sulla questione sarebbe delittuoso perdere altro tempo.
In conclusione, credo che nella vicenda vi siano stati eccessi di ambiguità e reticenza, che oggi
vanno definitivamente spazzati via.
L’opera è troppo importante per il futuro della città e Lei, con la risposta che mi auguro vorrà darmi,
può definitivamente eliminare ogni dubbio su come procedere per lo sviluppo della città nel terzo
millennio e dimostrare che un amministratore illuminato sa guardare oltre i limiti del suo tempo e
offrire ai cittadini prospettive inimmaginabili per un futuro prosperoso, stabile e duraturo attraverso
le buone politiche che saprà adottare.
Un cordiale saluto.
Nicola Bono

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